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Frazione Sisola

Scheda

Antica foto che mostra la struttura a fasce delle zone coltivate
La frazione di Sisola si trova a 456 metri sul livello del mare, distante circa 3 chilometri e mezzo da Rocchetta. Oggi vi risiedono 33 abitanti. Il paese, situato sulla riva destra dell’omonimo torrente che dà anche il nome alla valle, si trova all’incrocio della provinciale 145 che attraverso il ponte sul torrente Fabio prosegue per Mongiardino, con la provinciale 144 che va a Roccaforte transitando sul ponte che attraversa il Sisola. I due ponti sono stati edificati nel 1937.
Sisola è stata un’importante stazione lungo la ‘via della Salata’ e tuttora conserva strutture significative legate alla viabilità. Sulla piccola piazza sono ancora presenti la pesa pubblica, l’antica osteria, posta al piano rialzato con sotto le stalle, i magazzini e il forno’ (1).
Il paese ha origini molto antiche: in un atto del 1235 è nominato Susula (2), e sulla cartografia antica, dal XVI secolo, è indicato con vari nomi: Susura, "Suzelle", "Sirsula", “Sudura”. Più spesso è detto "Isola", nome che parrebbe riferirsi non ad un’isola ma ad un luogo separato dagli altri da corsi d'acqua o ad un possedimento amministrativamente separato.
Un ‘Giovannello di Sisola, è citato in un atto pubblico come ‘donegales’ dei Montalto a cui ‘pagava 1 libbra di pepe e faceva loro ogni servizio’. Il documento in cui è nominato è del 5 marzo 1235 in cui i signori Quaglia di Montalto cedono loro diritti e possedimenti al podestà di Tortona che li acquistava per conto del Comune (2).
Nel 1596 Carlo di Sisola e Giorgio suo fratello sono ricordati in quanto patroni della Parrocchia di S. Andrea di Montessoro e della parrocchia di S. Michele di Marmassana, entrambe suffraganee della Pieve di S. Giorgio di Roccaforte (3).
Nel 1615 Sisola risulta annesso al marchesato di Pallavicino eretto dall’imperatore Mattia a favore di Gerolamo Adorno (4).
Nel 1742 porzioni di Sisola erano comprese nel marchesato di Pallavicino e Borgo Adorno feudi dei Botta Adorno; mentre Sisola di sotto era nella giurisdizione dei marchesati Di Cantalupo e Prato degli Spinola, Rivarolo e Botta Adorno (6)
La Chiesa di S.Bartolomeo di Sisola esisteva come chiesa parrocchiale nel 1582 e nella visita pastorale Monsignor Bossio, della diocesi di Genova la definisce: “Pro Ecclesia Parochialis nunucupata St. Bartholomaei Sudula”, stabilisce di demolirne il battistero e di costruirne un altro marmoreo o di pietra solida e ordina la chiusura con mura del cimitero all’interno del quale mettere una croce di legno “Cemeterio claudatur muro et in eo lignea Crux “[7°].
Un’altra cappella privata dei Fieschi (7), titolata a S. Giuseppe, risulta in atti del 1770.
Recenti interventi di restauro e recupero hanno interessato un vecchio lavatoio e l’affresco di una Madonna con le anime del Purgatorio risalente al XVI – XVII secolo che, come riporta la scritta sull’edicola dove è stato collocato, è stato dipinto sulla parete esterna di un edificio del ‘400, forse da un artista-viandante per conto dei Fieschi (come dimostra lo stemma raffigurante un gatto). L’edificio è stato demolito nel 2010 e il restauro è stato ultimato nel luglio del 2014.
A Sisola la festa patronale di S. Bartolomeo cade il 24 agosto il 24 aprile si tiene una festa di primavera famosa per i prodotti bio e i grani antichi come ricorda anche la scritta sull’antico lavatoio: Sisola, il piccolo paese del Grano, del Fieno e del Vino
Da Sisola parte il sentiero della rete escursionistica regionale contrassegnato con il n. 266 che attraversando boschi e mulattiere tocca le frazioni di Campo dei re, Montemanno e Camere nuove, incrocia il sentiero 220 che arriva al Mulino di Serventin al confine con la provincia di Genova.



Bibliografia

1 T. Mannoni 'Strade di Liguria - un patrimonio storico da scoprire" Fondazione Carige
2 C. Goggi Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona
3 C. Goggi cit
4 C. Goggi cit
5 L. Tacchella Il Marchesato di Roccaforte Ligure e il S.M.O.M. / Lorenzo Tacchella = Biblioteca Accademia olubrense. 5 – Verona : 1990
6 L. Tacchella: La Media ed Alta Val Borbera nella storia libreria editrice Mario Bozzi di Genova MILXI
7 L. Tacchella da “Archivio Stato Genova”, liber visitationeum et decreto rum ill.mi et rev.mi Domini Francisci Bossii visitatoris apostolici ed Diocesis genue anni 1562. cit 6.
8 La via della Salata http://www.appennino4p.it/sale
9 http://www.provincia.alessandria.gov.it/sentieri/index.php?whattodo=sentieri&file=singola&id=179

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