Frazione Pagliaro Superiore
Scheda
La frazione di Pagliaro Superiore si trova a 443 metri sul livello del mare, distante 2,38 chilometri da Rocchetta sulla provinciale 145. Vi risiedono ventisei abitanti.
Il nome Pagliaro o Paliaro si legge nel più antico atto di battesimo della sua parrocchia e nella visita pastorale del 1667. Esso é composto da due parole liguri ‘pala’ e ‘ar’ che significa ‘acqua limpida’ (1).
Storicamente i due borghi di Pagliaro Superiore e Inferiore, erano dipendenti da Roccaforte nel feudo degli Spinola e ancora nel 1742 erano compresi nel Marchesato di Roccaforte e Rocchetta (2). Nella mappa dei Feudi Imperiali Liguri di Matteo Vinzoni del 1747 sono indicati come Pagliari e compaiono come Pagliaro Superiore e Pagliaro Inferiore nella Carta dimostrativa dei feudi imperiali dipendenti dalle provincie milanesi pretesi da S.M. Sarda dopo il trattato di Worms del 1743. Dei Feudi Imperiali ne seguono poi le vicende, rimanendo sempre aggregati come frazioni al Mandamento prima ligure e poi piemontese di Rocchetta divenuto in seguito Comune di Rocchetta Ligure.
Il paese di Pagliaro Superiore esisteva sicuramente prima del XVII secolo come luogo di sosta e di ristoro per le carovane di mulattieri che percorrevano la ‘Via della Salata’. La “Piazzetta della Meridiana”, ricorda nel nome l’affresco che si trovava sulla parete dell’antica osteria, in anni recenti demolita perché pericolante, a ricordo del contesto storico e dell’utilità “sociale” che quel riferimento temporale ha significato nel corso del tempo per viandanti e mercanti in transito lungo la Via del Sale.
Nel 1523 è nominata una ‘chiesa di S. Ambrogio di Bregni ossia Pagliaro’ unita ad Albera; nel 1596 la Chiesa parrocchiale di S. Ambrogio di Bregni, suffraganea della Pieve di S. Giorgio di Roccaforte era sotto il patronato di Stefano Spinola e Geronimo Adorno e contava 112 anime in tutto, ‘di cui 24 a Pagliaro di sopra’ (3) . Sostiene sempre il Goggi che in un documento dell’inizio del XIII secolo si dice che ‘col crescere della popolazione fu necessario edificare chiese nelle ville distanti dalle pievi con un sacerdote che vi abitasse in permanenza’ e porta ad esempio la parrocchia di Pagliaro nella quale ‘il parroco agiva come delegato dell’arciprete di Roccaforte che aveva il diritto di nominarlo e di licenziarlo. Si recava alla villa per cantare le messe, per la sepoltura degli uomini, per raccogliere le decime (abolite dal governo italiano nel 1884), ed era obbligato a recarsi alla pieve per l’olio santo per i battesimi (solo 2 volte l’anno), per le litanie e per il capitolo. Probabilmente manteneva il viceparroco”(4).
Dai documenti ecclesiastici si sa che la Chiesa dedicata a S. Bernardo Abate, fu fondata nel secolo XVII, sostanzialmente nelle forme attuali. Si ha notizia della sua esistenza nel 1619 quando risultava già eretta e compare come parrocchia; è nominata nel 1659 nel sinodo di Mons. Settala come: “Ecclesia Parochialis ad tit. S.Bernardi Abb. Loci Palleary” ed aveva la società del SS. Sacramento e della Dottrina Cristiana. Nel 1640 la parrocchia contava 250 anime. L’archivio parrocchiale data dal 1697 (5).
La piazza su cui sorge è intitolata dal 2007 al parroco don Luigi Bruno che trattò lo scambio dei 14 ostaggi a Colonne, frazione di Cantalupo Ligure, nel 1944 durante la lotta di liberazione.
Sul versante sinistro del torrente, dove il ‘rio de proin’ confluisce nel Sisola, sorge isolata su uno sperone roccioso, una costruzione solitaria caratterizzata da una torre merlata, detta ‘ca da maestrin’. Il nome della costruzione sarebbe riferito a colui che l’ha costruita nel primo Novecento. Nei dintorni, si vedono ancora i resti di una diga distrutta che probabilmente tratteneva le acque del rio (6).
A Pagliaro Superiore il 20 agosto si celebra la Festa di S. Bernardo con funzione religiosa, processione e rinfresco. A settembre si organizza la Festa dei sapori di campagna in collaborazione con i volontari della Squadra di caccia al cinghiale, un pranzo con carattere di beneficenza in favore della parrocchia.
Bibliografia
1. C. Goggi Per la storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona - Astesano Gaspare, Chieri 1945
2. L. Tacchella: La Media ed Alta Val Borbera nella storia - libreria editrice Mario Bozzi di Genova MILXI
3. C. Goggi cit.
4. C. Goggi cit.
5. http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=43281&Chiesa_di_San_Bernardo__Pagliaro_Superiore,_Rocchetta_Ligure
6. https://aunpassodallavetta.wixsite.com/trekking/da-pagliaro-al-monte-cravasana
Il nome Pagliaro o Paliaro si legge nel più antico atto di battesimo della sua parrocchia e nella visita pastorale del 1667. Esso é composto da due parole liguri ‘pala’ e ‘ar’ che significa ‘acqua limpida’ (1).
Storicamente i due borghi di Pagliaro Superiore e Inferiore, erano dipendenti da Roccaforte nel feudo degli Spinola e ancora nel 1742 erano compresi nel Marchesato di Roccaforte e Rocchetta (2). Nella mappa dei Feudi Imperiali Liguri di Matteo Vinzoni del 1747 sono indicati come Pagliari e compaiono come Pagliaro Superiore e Pagliaro Inferiore nella Carta dimostrativa dei feudi imperiali dipendenti dalle provincie milanesi pretesi da S.M. Sarda dopo il trattato di Worms del 1743. Dei Feudi Imperiali ne seguono poi le vicende, rimanendo sempre aggregati come frazioni al Mandamento prima ligure e poi piemontese di Rocchetta divenuto in seguito Comune di Rocchetta Ligure.
Il paese di Pagliaro Superiore esisteva sicuramente prima del XVII secolo come luogo di sosta e di ristoro per le carovane di mulattieri che percorrevano la ‘Via della Salata’. La “Piazzetta della Meridiana”, ricorda nel nome l’affresco che si trovava sulla parete dell’antica osteria, in anni recenti demolita perché pericolante, a ricordo del contesto storico e dell’utilità “sociale” che quel riferimento temporale ha significato nel corso del tempo per viandanti e mercanti in transito lungo la Via del Sale.
Nel 1523 è nominata una ‘chiesa di S. Ambrogio di Bregni ossia Pagliaro’ unita ad Albera; nel 1596 la Chiesa parrocchiale di S. Ambrogio di Bregni, suffraganea della Pieve di S. Giorgio di Roccaforte era sotto il patronato di Stefano Spinola e Geronimo Adorno e contava 112 anime in tutto, ‘di cui 24 a Pagliaro di sopra’ (3) . Sostiene sempre il Goggi che in un documento dell’inizio del XIII secolo si dice che ‘col crescere della popolazione fu necessario edificare chiese nelle ville distanti dalle pievi con un sacerdote che vi abitasse in permanenza’ e porta ad esempio la parrocchia di Pagliaro nella quale ‘il parroco agiva come delegato dell’arciprete di Roccaforte che aveva il diritto di nominarlo e di licenziarlo. Si recava alla villa per cantare le messe, per la sepoltura degli uomini, per raccogliere le decime (abolite dal governo italiano nel 1884), ed era obbligato a recarsi alla pieve per l’olio santo per i battesimi (solo 2 volte l’anno), per le litanie e per il capitolo. Probabilmente manteneva il viceparroco”(4).
Dai documenti ecclesiastici si sa che la Chiesa dedicata a S. Bernardo Abate, fu fondata nel secolo XVII, sostanzialmente nelle forme attuali. Si ha notizia della sua esistenza nel 1619 quando risultava già eretta e compare come parrocchia; è nominata nel 1659 nel sinodo di Mons. Settala come: “Ecclesia Parochialis ad tit. S.Bernardi Abb. Loci Palleary” ed aveva la società del SS. Sacramento e della Dottrina Cristiana. Nel 1640 la parrocchia contava 250 anime. L’archivio parrocchiale data dal 1697 (5).
La piazza su cui sorge è intitolata dal 2007 al parroco don Luigi Bruno che trattò lo scambio dei 14 ostaggi a Colonne, frazione di Cantalupo Ligure, nel 1944 durante la lotta di liberazione.
Sul versante sinistro del torrente, dove il ‘rio de proin’ confluisce nel Sisola, sorge isolata su uno sperone roccioso, una costruzione solitaria caratterizzata da una torre merlata, detta ‘ca da maestrin’. Il nome della costruzione sarebbe riferito a colui che l’ha costruita nel primo Novecento. Nei dintorni, si vedono ancora i resti di una diga distrutta che probabilmente tratteneva le acque del rio (6).
A Pagliaro Superiore il 20 agosto si celebra la Festa di S. Bernardo con funzione religiosa, processione e rinfresco. A settembre si organizza la Festa dei sapori di campagna in collaborazione con i volontari della Squadra di caccia al cinghiale, un pranzo con carattere di beneficenza in favore della parrocchia.
Bibliografia
1. C. Goggi Per la storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona - Astesano Gaspare, Chieri 1945
2. L. Tacchella: La Media ed Alta Val Borbera nella storia - libreria editrice Mario Bozzi di Genova MILXI
3. C. Goggi cit.
4. C. Goggi cit.
5. http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=43281&Chiesa_di_San_Bernardo__Pagliaro_Superiore,_Rocchetta_Ligure
6. https://aunpassodallavetta.wixsite.com/trekking/da-pagliaro-al-monte-cravasana